Riserva dello zingaro

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La prima spiaggia che si incontra entrando dal lato Nord è la più grande della Riserva dello Zingaro ed anche la più frequentata, in estate.
Nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura incontaminata dove vivono e nidificano i rapaci, si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d’Italia; chi desidera immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono armoniosamente, non potrà fare a meno di visitarla.
Nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura incontaminata dove vivono e nidificano i rapaci, si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d’Italia; chi desidera immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono armoniosamente, non potrà fare a meno di visitarla.  Gli antichi greci e i latini la chiamavano Cetaria per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque. Partendo da San Vito Lo Capo, in auto, in direzione Villaggio Calampiso, si giunge in 15 minuti all’ingresso Nord della Riserva,
La prima spiaggia che si incontra entrando dal lato Nord è la più grande della Riserva dello Zingaro ed anche la più frequentata, in estate. La Tonnarella dell’Uzzo, premiata in passato dai turisti, in un sondaggio fatto da  Skyscanner , si raggiunge in pochi minuti a piedi partendo dalla biglietteria.
Se, invece, avete voglia di camminare o volete trovare una caletta meno affollata e godervi i gli angoli più nascosti di questa meravigliosa costa, non dovete fare altro che raggiungere le altre calette: Cala Torre dell’Uzzo , Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo, raggiungibile mare, e Cala della Capreria, vicinissima a Scopello.
La vegetazione è un’esplosione di colori specialmente in primavera; gli olivastri, i mandorli, i carrubbi si mescolano alle rigogliose distese di palme nane e alle numerose ed eleganti orchidee, mentre i frassini e gli alberi da sughero si alternano all’euforbia e al lentisco.  La palma nana, presente in tutta la zona, è il simbolo indiscusso della Riserva dello Zingaro; con le sue foglie, i contadini creavano oggetti di uso quotidiano, molti dei quali sono oggi custoditi nel piccoli Musei della Riserva.
La riserva si visita solo a piedi, nulla deve disturbare la quarantina di specie di uccelli che qui nidificano, tra cui l’Aquila del Bonelli, la Poiana, il Nibbio, il Gheppio e la fauna endemica.  La Riserva dello Zingaro, prima in Sicilia, è stata istituita nel 1981 dalla Regione Siciliana.
Non sappiamo perchè questa zona si chiami “zingaro”, infatti non c’è alcuna notizia nelle fonti storiche di nomadi che hanno vissuto in questi luoghi, mentre viene indicata la presenza di una colonia di Lombardi nel XIII secolo.
Anche se Lo Zingaro è particolarmente famoso per le spiagge, per i fondali limpidi e ricchi di pesce e per le grotte sottomarine, è bene sapere che la riserva offre molto di più.
Nel suo territorio si trovano molte realtà antropologicamente rilevanti come il Borgo Cusenza, un piccolo gruppo di case abbandonate nei primi anni ’50 e oggi sapientemente recuperato dalla Riserva, mentre, a ridosso della costa, si trovano le testimonianze della vita di ottomila anni fa, nella Grotta dell’Uzzo , al cui interno sono visibili ancora oggi i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata.
All’interno dell’area della Riserva orientata dello Zingaro si trovano ben 5 piccoli Musei.

Prezzi ingresso: il biglietto costa 5 € – Ridotto: 3 € (ragazzi da 11 a 14 anni) – Speciale: 1 € (scolaresche )  Gratuito: bambini fino a 10 anni e cittadini italiani età superiore ai 65 anni

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